Che cos’è?
Il Consiglio dei Ministri, in data 25 gennaio 2024, ha approvato il decreto legislativo attuativo della delega fiscale (D.Lgs. 13/2024) in merito alle disposizioni in materia di accertamento tributario introducendo il c.d. “concordato preventivo biennale”.
Successivamente è stato approvato il D.Lgs. 108/2024 del 5 agosto 2024 contenente disposizioni integrative e correttive in tema di concordato preventivo biennale.
Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili Le inviamo quindi questa newsletter contenente un sintetico riassunto della normativa.
Lo strumento del Concordato Preventivo Biennale consente ai titolari di partita IVA, sulla base di una proposta elaborata mediante il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, di stabilire in anticipo il reddito e quindi le imposte sui redditi dovute per il 2024 (per i contribuenti forfettari) e per il 2024 e 2025 (per tutti i soggetti non forfettari).
È da segnalare che, nella maggior parte dei casi, il reddito proposto per il 2024 e il 2025 sarà superiore a quello dichiarato per il 2023.
In sostanza il contribuente calcolerà e verserà le imposte non sulla base del reddito effettivamente conseguito, ma sul valore preventivamente concordato.
È bene comunque precisare che l’adesione al concordato preventivo biennale è facoltativa.
Soggetti interessati
I soggetti interessati dal concordato preventivo biennale sono le partite IVA che applicano gli ISA e i contribuenti forfettari.
I requisiti richiesti per poter beneficiare dell’istituto sono:
Cessazione del concordato preventivo biennale e cause di esclusione
Le cause di esclusione dal concordato preventivo biennale sono riconducibili, oltre che alle casistiche citate in precedenza, anche alle seguenti:
Sarà invece causa di immediata cessazione del concordato il verificarsi nel periodo di imposta di una delle seguenti condizioni:
Obblighi e vantaggi
I principali vantaggi dell’adesione al concordato preventivo biennale sono:
Non sono previste, invece, modifiche per quanto riguarda gli ordinari adempimenti in materia di contabilità, dichiarazioni dei redditi, di comunicazione dei dati mediante la presentazione dei modelli ISA e dichiarazione IVA. In sostanza, sarà in ogni caso necessario adempiere entro le scadenze previste, con il solo accorgimento, nella dichiarazione dei redditi e IRAP, di impegnarsi a dichiarare le somme preventivamente concordate con il Fisco.
Scadenza per l’adesione
Per l’anno 2024 la scadenza per aderire all’istituto del concordato preventivo biennale è fissata al 31 ottobre 2024, stessa data di scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi.
Ne consegue che la scadenza per il versamento del saldo 2023 e del primo acconto 2024 delle imposte sui redditi segue le regole ordinarie mentre, in sede di secondo acconto (novembre 2024) le imposte saranno da versare sulla base dei redditi concordati.
Che cosa fare?
Lo Studio Vittone la contatterà nei mesi di settembre e ottobre 2024 per valutare insieme la presenza dei requisiti per accedere alla proposta e l’eventuale convenienza della stessa nel suo caso specifico.
Link alla newsletter dello Studio: Studio Vittone – Newsletter – agosto 2024